È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

I BAMBINI SONO POETI

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2008 20:34
OFFLINE
Post: 18
Città: SEVESO
Età: 50
Sesso: Femminile
17/02/2008 20:34

I bambini sono poeti
I bambini sono io poeti: agiscono.
L'arte loro è agire la realtà, è interpretarla attraverso le rappresentazioni drammatiche, comiche, gli psicodrammi che li educano e li preparano, quali prove generali, a vive­re la vita nel mondo degli adulti.
I bambini sono flessibili,creativi, adattabili. Sono pratici ma non rinunciano alla fantasia.
Sanno mescolare l'acqua del desiderio con Ia terra della possibilità.
Grandi architetti dalle mani piccine, mai dimenticano il cuore e il futuro,
I bambini hanno fiducia nello sviluppo, nel cambia­mento anche se aspirano alla stabilità.
l bambini sono capaci di dare stabilità all'instabile, di accettare la morale di ciò che è osceno, di utilizzare l'ambi­valenza come altalena della conoscenza e dell'amore.
I bambini sono roccaforti penetrabili, passerotti spar­vieri, tigri di carta e peluche, precari come le loro ire brevi, come la disperazione dei loro pianti inconsolabili.
I bambini sono il dolore fatto allegria, !'impero Iillipu­ziano dei sensi, la disperazione che si risolve, l'ignoranza. della morte che affrontano , come. primitivi attraversandola poiché . posseggono l'alchimia che tramuta in nulla ogni giorno che nasce e muore. Hanno il cinismo della sinceri­tà, la 'qualità dell'innocenza, l'esercizio violento della verità.
Non aspirano alla gloria poiché sono la gloria e vivono nel mito. Non aspirano al sesso poiché essi sono il sesso, cigni ermafroditi alla ricerca di una lago, di un piedistallo adulto, di una possibile identificazione che diverrà, poi, identità.
Non temono la guerra perché dentro di loro si agita ogni guerra. Potrebbero semmai patirla nel corpo poiché nell'anima già la conoscono e da sempre, quale disagio e angoscia per la presenza- assenza per il possesso del seno materno, terra-madre che sfama, sapere-fonte che allatta e quale conflitto tra. i genitori, a cui assistere senza poter far nulla. I bambini concepiscono di uccidere se ciò appare utile e, poi, fanno resuscitare ogni avversario quando non è più pericoloso.
I bambini hanno la prudente seduttività dei deboli, la loro apparente rassegnazione ma agiscono col senso di onnipotenza dei despoti e manifestano la vocazione al mar­tirio dei Santi.
Progettano fughe e ritorni; se delusi o feriti fantasizza­no delitti di gelosia e vendetta ma sanno poi sorridere al perdono per tutto dimenticare poiché l'amore è alfa e omega.
E' alfabeto per sempre.
I bambini non temono la fame: sono la fame.
Hanno fame di presenze come di cibo, hanno fame di cibo come d'affetto.
Conoscono ogni possibile fame poiché è da sempre che l'essere umano patisce, nell'infanzia, l'abbandono e la cacciata dal Paradiso terrestre del grembo materno.
I bambini sanno della fame poiché sono primordiali come Adamo ed Eva e osano assaggiare l'albero della Conoscenza, si fanno tentare dall'esperienza di Dio, dal sapore del Bene e del Male, dal richiamo della Bellezza.
I bambini aspirano alla pace e la realizzano nell'atto di creare e credere.
Non attendono il Messia poiché ogni bambino è un messia e un messaggero.
I bambini considerano l'infanzia un territorio su cui scorrazzare, un segreto armadio, una profonda grotta in cui rifugiarsi e attender~ il tempo della crescita, la nascita del mondo degli adulti.
I bambini considerano l'infanzia carta di giornale da ritagliare in cavalli, pup'azzi e soldatini; foglio bianco da ricamare e imbrattare con colori e poesie; musica di rumo­ri quotidiani, di sapori e odori che accentuano i bisogni ei ricordi; di corpi da esplorare nei giochi di penombra e del dottore; di feste e torte, di doni e Natali, di passeggiate, gite e vacanze.
I bambini considerano !'infanzia un lutto di nonni che muoiono, di cani e gatti che muoiono, di vecchi che muoio­no e a volte, per male malissimo, anche di giovani che biso­gna sotterrare tra i fiori dei cimiteri.
Fiori che appassiscono e muoiono anche loro.
'I bambini vivono l'infanzia come un succedersi di dis­tacchi e di arrivi. Soprattutto distacchi.
I bambini considerano l'infanzia la bugia delle bugie.
Non esistono bambini bugiardi perché i bambini abitano le bugie. I bambini non raccontano bugie ma fiabe perché i bambini sono fatti di fiabe.
I bambini si specchiano accanto al genitore e si riconoscono solo perché nello specchio riconoscono un padre o una madre, o il padre e la madre insieme, che sono accanto a loro: "Se quella è mia madre (elp mio padre), quello accanto a lei (a lui, a loro) sono io".
I bambini si specchiano vestiti con gli abiti dei grandi e abitano il fantasma di genitori assenti col gusto del trave- . stimento.
Non temono i travestimenti; essi sono già travestiti da angeli. Sono angeli travestiti.
Abitano i gabinetti e li onorano di ciò che il loro corpo produce.
Non temono gli escrementi: abitano la cacca e la pipi, il muco, il vomito, le lacrime.
Non temono il pianto: piangono con spontaneità e non sfuggono ai colpi della vita poiché amano il colpire e affron­tano il rischio di essere colpiti.
E vengono colpiti: dalle mani degli adulti, dalla loro indifferenza, dalla loro disattenzione mascherata di pazien­za, dall'ottusità delle loro buone intenzioni.
E' facile colpire i bambini.
Tra le mani essi tengono la molle cera di loro stessi da plasmare.
Ogni colpo resta impresso, ogni azione è traccia d'ani­ma.
I bambini osservano e partecipano. Agiscono e stanno a guardare. Sentono gelo e calore.
Si difendono e sono disarmati.
I bambini giudicano senza mai giudicare. Quel che somiglia a un giudizio è per loro soltanto un modo di abita­re la paura.
I bambini considerano i genitoridegli dei: li temono, ne invidiano l'apparente onnipotenza; ne condividono ogni scelleratezza. .
Li giustificano li imitano e se, per troppo dolore, per l'orrore di una malvagità, sono costretti a disprezzarli,come Isacco offrono loro stessi in sacrificio, affinché l'aècordo con il Cielo torni a ricomporsi.
I bambini considerano l'infanzia un tempo e un tempio nel quale il loro corpo verrà provato dalla fatica di trasfor­marsi, esposto alla santità del crescere, preparato, attrez­zato"all'lnnocenza" del potere, al codice nuovo dell'amore.
L'infanzia è una prova di crescita, a volte una tragedia da attraversare ma è anche attesa di eventi luminosi e lieti, eroici, santi e belli.
Se l'infanzia di un bambino è stata bUia,triste,grigia, spaventata, nessun drago, fantasma o mostro all'improvvi­so sconfitto, nessuna luce, egli diventa adulto ma dentro di lui il bambino aspetta, murato nel semisonno dell'attesa.
Aspetta che l'infanzia sia magica, bella e santa. Bisogna illuminare l'infanzia per farlo crescere.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:49. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com